Growing Up at Villamagna Sex, Gender, and Stress During Growth and Development in a Medieval Italian Community
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Abstract
This study examines the interplay between sex, gender, and child-rearing using multiple markers of skeletal growth
and health in the late-medieval central Italian population of Villamagna. To reflect the complexity of growth and heterogeneity of the skeleton, we used a multi-method approach: vertebral neural canal dimensions (n = 65), cribra orbitalia (n = 66), porotic hyperostosis (n = 73), linear enamel hypoplasia (n = 51), and terminal adult stature (n = 115). Medieval ethnohistoric accounts strongly support the notion that males at Villamagna would have received preferential treatment. We hypothesized that this social preference for males would manifest in lower prevalence of skeletal changes indicative of stress during growth and development for males compared to females. Our results are surprising in that they show the opposite. The transverse dimensions of the vertebral neural canal indicate greater variability and a significant difference between older (30+ years) and younger (18–29 years) age groups for males, but not for females. Prevalence of cranial and dental stress markers (CO, PH, and LEH) are consistently but not stastistically significantly higher in males than in females. This finding underscores the potential for nuances in experiences associated with child rearing such that gender may well have been a major axis of preference in terms of parental rearing, but biocultural buffers and preferential treatment may well have been more complicated than anticipated.
Il presente articolo esamina le interazioni tra sesso, genere e i processi di allevamento dei figli, usando una serie di marcatori relativi alla crescita scheletrica e alle condizioni di salute ossea della popolazione tardo-medievale di Villamagna (FR), nell’Italia centrale. Per tenere in adeguata considerazione le complessità della crescita e l’eterogeneità dei resti scheletrici, abbiamo scelto di utilizzare un approccio multi-metodo che considera i seguenti elementi: dimensioni dei canali neurali vertebrali (n = 65), cribra orbitalia (n = 66), iperostosi porotica (n = 73), ipoplasia lineare dello smalto dentale (LEH) (n = 51) e statura adulta terminale (n = 115). Dati di natura etno-storica sembrano indicare che gli individui maschi ricevessero un trattamento nettamente preferenziale a Villamagna. Abbiamo dunque ipotizzato che questa preferenza sociale si manifestasse sotto forma di una minore prevalenza di alterazioni scheletriche indicative di stress infantile negli individui maschi, paragonati agli individui femmine. Sorprendentemente, le analisi hanno mostrato il contrario. Le dimensioni trasversali del canale neurale vertebrale presentano una maggiore variabilità e significative differenze tra individui maschi differenziati per età (gruppo di 30+ anni, paragonato al gruppo di 18-29 anni), ma ciò non è tuttavia riscontrabile nel caso degli individui femmine. Per quanto riguarda gli indicatori dentali e craniali di stress (CO, PH, e LEH), questi sono apparsi con una prevalenza costantemente superiore negli individui maschi rispetto a quelli femmine, ma questo dato non è da considerarsi statisticamente significativo. I risultati evidenziano il potenziale di un approccio che consideri la possibilità di sfumature nelle esperienze associate all’allevamento dei figli. In particolare, nonostante il genere dell’individuo venisse percepito come un forte elemento discriminatore in termini di preferenza parentale, va considerato che gli ammortizzatori bioculturali e la natura del trattamento preferenziale potrebbero essere stati più complessi del previsto.